mercoledì 1 ottobre 2008

Casa dolce casa

Ed alla fine rieccomi nuovamente qui, nuovamente a casa, nuovamente alla mia vita.

Nonostante quello che può essere (erroneamente) emerso dai post precedenti, sono assolutamente soddisfatto e felice di tutto ciò che ho passato.

E' stata un'esperienza forte, un pugno in pieno stomaco, un'esplosione alle fondamenta della mia routine, un rinnovamento dei miei limiti.
Mi sento così energico, pieno di vita, di voglia di sfruttare ogni singolo istante di esistenza che mi è concesso.

Percepisco il germe che quest'avventura mi ha deposto dentro, e so che crescerà, fiorirà e frutterà. Devo solo darle tempo, come ad ogni pianta del resto.

Non è stato facile, lo ammetto, e ci sono stati dei momenti di sconforto, è innegabile; ma rimango comunque fiero di me stesso, perchè ho avuto le palle di partire ed affrontare, da solo, un'esperienza del genere, rimanendo per 20 giorni lontano dalla mia vita, dai miei cari e dai miei amici.
Penso che per maturare, anche solo di poco, ci si debba buttare da soli nella "merda", per affrontare la propria fragilità, le proprie paure, acquisire una buona dose di consapevolezza, e salire di un gradino sulla scala della vita.
Forse può sembrare poco, ma per me non lo è stato, e rimango orgoglioso di me stesso per quello che sono riuscito a fare.

Ora ho tutto il tempo per elaborare tutto quello che è stato, con calma.

Ho visto di tutto: anziani abitare in capanne alte poco più di un metro e mezzo, famiglie intere (ed intendo di 6 persone) vivere in case grandi la metà di camera mia, persone con le dita letteralmente consumate dal lavoro, cadaveri portati a spasso tra alchol, musica e danze, sofferenza, lacrime, e soprattutto sorrisi.


Bambini senza niente, neanche le scarpe, ma a cui bastavano una palla o una corda per divertirsi e sorridere.

Li ringrazio per avermi fatto capire qualcosa sulla vita.

Ed a proposito di ringraziamenti, devo ringraziare anche Sandra e Francesca, le 2 simpaticissime volontarie italiane conosciute sul posto, ed in particolare la seconda, una fantastica romana dagli occhi azzurri, che è diventata la mia spacciatrice ufficiale di libri una volta finiti i miei (Margherita Dolcevita e Comici Spaventati Guerrieri di Benni, Signori Bambini di Pennàc e Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano di Schmitt), dando vita ad un nuovo fan di Benni.
Tra l'altro, sentirla parlare in francese col suo accento è una delle cose più fighe che ci siano.
Il poter condividere con qualcuno (almeno l'ultima settimana) quello che stavo vivendo, mi ha aiutato parecchio, servendomi da cura nei momenti di sbatti.

Foto fatte a pacchi, ma lo spazio su flickr è limitato, quindi dovrò caricarne un po' alla volta.

Ora sono pronto per riprendere con tutto, e non vedo l'ora di cominciare, anche perchè ho disegnato parecchio mentre ero via, capendo qualche cosina che mi mancava.

E' tempo di riiniziare, con un nuovo senso.

p.s.: Ho aggiornato il vecchio post con un paio di foto.

2 commenti:

Cate ha detto...

la tua "eccitazione" e la voglia di ricominciare dando un nuovo ( forse il giusto) senso a tutto, trasuda da ogni parola scritta...è palese, leggendoti, che quest' esperienza è stata importante per te...e ovviamente non posso che essere felice per questo...forse non posso immaginare nemmeno lontanamente, cosa comporti un "viaggio" di questo genere, ma è veramente bello sentire quello che ti ha lasciato dentro, e i rapporti che ha creato...sono contenta per te navy!

Elena Accenti ha detto...

Vai e non ti fermare ! Continua così fino a quando non avrai più fiato !
Sono felice per te !